Ecografie 3D: sensazionali immagini tridimensionali
L’approccio tridimensionale consente, in ginecologia, uno studio più approfondito della sfera genitale interna femminile, con un’analisi dell’utero e degli annessi secondo tutti i piani dello spazio (forma, sede, contorni e dimensioni); questo approccio permette pertanto di identificare accuratamente numerose patologie ginecologiche, che possono talora sfuggire con l’eco tradizionale, come per esempio le malformazioni uterine congenite (es. utero setto), che sono oggi tra le cause più diffuse di poliabortività ed infertilità. In ostetricia, l’ecografia 3d aiuta il bonding (cioè il legame) tra madre e bambino, e consente un rapporto più diretto anche con il padre.
Infatti, il riconoscimento dei tratti del viso risulta più semplice, chiaro d immediato, rispetto all’ecografia bidimensionale, e questo evoca una maggiore risposta emotiva.
Dal punto di vista strettamente medico, l’ecografia 3D in ostetricia può essere utile per chiarire il sospetto di alcune patologie, che emergono dall’ecografia classica bidimensionale, quali il riscontro di labiopalatoschisi, anomalie degli arti o della colonna vertebrale.
L’ecografia 3D trova applicazione anche in cardiologia. Sensazionali immagini tridimensionali permettono al cardiologo uno studio più accurato del cuore, soprattutto delle valvole cardiache e delle loro patologie, fornendo indicazioni estremamente utili sull’entità del danno e dando informazioni essenziali al cardiochirurgo per la eventuale correzioni di tali difetti.