• A mio padre è stato di recente diagnosticato da un oculista un glaucoma e deve mettere negli occhi dei colliri tutti i giorni. Gli hanno detto che è una malattia ereditaria e che i figli si devono controllare. E’ un malattia grave? Che tipo di controlli dovrei fare io?

    Il glaucoma è una malattia caratterizzata da una sofferenza del nervo ottico che si traduce in una alterazione del campo visivo, che si instaura quando la pressione endoculare ha valori superiori alla norma. La pressione endoculare è la pressione esercitata all’interno dell’occhio da liquidi organici in esso contenuti (umor acqueo): quando la quantità dell’umor acqueo prodotto è superiore a quella eliminata, il valore della pressione endoculare aumenta. E’ una malattia che può decorrere a lungo senza sintomi e manifestarsi solo quando c’è un danno grave del campo visivo e della vista. Se non curato può causare l’atrofia del nervo ottico con grave compromissione della funzione visiva. Il più delle volte comunque risponde molto bene alla terapia, soprattutto se iniziata in stadi precoci , terapia che si basa sull’instillazione una o più volte al giorno di gocce di colliri che riducono i valori della pressione endoculare, a volte associate a farmaci da assumere per via sistemica per migliorare la vascolarizzazione ed il trofismo del nervo ottico. Se la terapia medica si dimostra insufficiente, può essere utile ricorrere ad un trattamento con il laser o ad un trattamento chirurgico.

    E’ accertato che può esserci una predisposizione ereditaria soprattutto per parenti di primo grado, come fratelli e figli. Poiché il glaucoma, come detto, può essere a lungo asintomatico ed è importante una diagnosi il più precoce possibile, quando c’è un familiare affetto da questa malattia, come nel suo caso, bisogna ricorrere ad una visita oculistica periodica che comprenda:

    1. Esame dell’acutezza visiva

    2. Esame del fondo oculare per evidenziare lo stato del nervo ottico

    3. Esame della pressione dell’occhio

    4. Esame del campo visivo

    5. Esame gonioscopico per valutare le vie di deflusso dell’umor acqueo.

    6. OCT per valutare lo spessore corneale

    La periodicità dei controlli dovrà essere di almeno una volta l’anno fino ai 60 anni; ogni sei mesi dopo i 60 anni. La frequenza dei controlli può aumentare se ci sono altri fattori di rischio per il glaucoma, come diabete, miopia elevata o forte ipermetropia. In questo caso sarà il proprio oculista di fiducia a decidere di volta in volta quando eseguire i diversi esami.  

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